Annie Leibovitz

Nata il 2 ottobre 1949 a Westbury, Connecticut, da un colonnello dell’aereonautica e da una insegnante di danza, Leibovitz cominciò a fotografare durante una vacanza in Giappone nel 1967, restando “totalmente sedotta” da quest’arte. Negli anni Settanta diventò fotografa professionista per la rivista “Rolling Stone” e realizzò le celebri immagini di John Lennon e Yoko Ono, insieme a quelle di molti altri musicisti. Nel 1983 una sua mostra fotografica con catalogo girò tutti gli Stati Uniti e l’Europa. Subito dopo Annie venne assunta dalla rivista “Vanity Fair”, che negli anni successivi le diede l’opportunità di fotografare una vasta schiera di celebrità, in pose spesso controverse, come quella di Demi Moore nuda e incinta. Dal 1986 ha lavorato anche nel campo della pubblicità. Le più importanti gallerie d’arte contemporanea le hanno dedicato personali, ed è stata fotografa ufficiale della World Cup in Messico e delle Olimpiadi estive del 1996 ad Atlanta. Ma all’attività commerciale Leibovitz ha affiancato anche l’impegno nella lotta contro l’Aids e la guerra, documentando con il suo obbiettivo le vittime della malattia del conflitto bosniaco. Il suo lungo rapporto con la scrittrice Susan Sontag, morta di cancro nel 2004, ha dato frutti non solo intellettuali: con lei ha avuto nel 2001, a 52 anni, la figlia Sarah Cameron Leibovitz (chiamata così dal nome della famosa fotografa inglese Julia Margaret Cameron), concepita con inseminazione artificiale; e poi le due gemelle Susan e Samuelle, con l’aiuto di una madre surrogata. Fino alla morte di Sontag, Leibovitz ha smentito la loro relazione lesbica, tanto da minacciare di denuncia tramite avvocato gli autori di una biografia non autorizzata di Sontag, Carl Rollyson e Lisa Paddock (“Susan Sontag: The Making of an Icon”), che l’avevano rivelata. Leibovitz e Sontag hanno vissuto nella stessa casa in appartamenti separati, hanno viaggiato e sono apparse in pubblico insieme, hanno spesso scambiato i loro saperi: come nel libro “Women” del 1999, con foto di Annie e un saggio di Susan. In questo libro, la prima foto è della madre di Leibovitz, l’ultima è di Sontag. Dopo la morte di Sontag, Annie Leibovitz le ha dedicato la mostra autobiografica e il libro “Fotografie d’una vita”, che racconta visualmente gli anni trascorsi accanto a lei. Un coming out postumo, composto “come se Susan fosse dietro le mie spalle”. Nel 2007 Leibovitz ha eseguito un ritratto ufficiale della regina Elisabetta II in visita negli Stati Uniti e il servizio fotografico è stato filmato dal documentario della BBC “A Year with the Queen”, inclusa una arrabbiata reazione della regina alla richiesta di Annie di togliersi la corona, per essere “un po’ meno vestita”. Questa sequenza del documentario ha provocato uno scandalo chiamato “The Queengate Affair” e un “terremoto etico” nel mondo dell’informazione inglese.